lunedì 22 novembre 2010

STRUTTURA DEL PROFUMO





Proseguiamo , anche se avverto la " grande solitudine del profumiere". Ho parlato del solvente , è ora di prendere in considerazione il soluto, cioè la miscela di profumo .


Questo mix è composto da materiali sia naturali che sintetici , che per le loro caratteristiche fisico-chimiche svolgono un ruolo specifico nella struttura del profumo.


In base alla loro volatilità , che indica la tendenza all'evaporazione , ad esempio , andranno a costituire quelle che nella piramide olfattiva classica del profumo sono le note di :



testa : sono le prime che si percepiscono annusando il profumo, formate da molecole ad alta evaporazione , per cui durano poco , ma sono importanti perchè conferiscono impatto al profumo.


Tipici odoranti di testa sono i materiali esperidati , cioè agrumati , come bergamotto , limone , petitgrain , mandarino , arancia.....




o di




cuore : sono quelle note che compaiono dopo le note di testa e sono il nucleo del profumo, con una volatilità intermedia fra la testa e la base .


Vi appartengono tipicamente le note floreali e speziate.




o di




base : sono le note di fondo o drydown , le ultime a manifestarsi , ma le più persistenti e tenaci , che fissano il profumo.


Vi fanno parte i legni come sandalo , cedro , patchouli ; i muschi e i balsami.




Ma la piramide olfattiva non va intesa come una struttura ermeticamente compartimentata , in quanto i tre livelli - testa , cuore e base - non sono separati , ma sono interconnessi da materiali che funzionano da ponte, in modo che il profumo ha una continuità , ha i suoi tratti caratteristici , che vengono modulati , ma non sconvolti lungo il suo percorso olfattivo.


Il profumo deve essere ben equilibrato e deve durare , per questi motivi le tre note vanno distribuite secondo proporzioni ottimali.


Per una buona fissazione e persistenza , è importante che la base sia ben rappresentata.


La sua percentuale va dal 40 al 50% e anche di più.

Le note di testa e di cuore possono occupare ciascuna dal 20 al 30% della formula.


Naturalmente questo non è un dogma , e la formulazione può subire più o meno ampie variazioni a seconda delle esigenze del profumiere , del suo estro creativo e dei materiali che ha a disposizione.

English version.

STRUCTURE OF THE PERFUME

We can continue , altought I am feeling the " great loneliness " of the perfumer.

I talked about the solvent , now I am going to consider the solute , ie the mixture of perfume.

This concoction is composed of both natural and synthetic materials , which , according to their physical and chemical characteristics, play a specific role in the structure of the scent.

On the basis of their volatility, which indicates the tendency to evaporate , for example , in the classic olfactory pyramid of the perfume, these will constitute the notes of :

Top or head : these are the first notes we perceive sniffing the perfume , formed by molecules with high evaporation, so they do not last long, but they are important to lend impact to the perfume.

Typical odorants of head are Hesperides materials, ie citric ,like bergamot , lemon , petitgrain , mandarine , orange...

or of :

Heart : these notes appear after the top notes and they are the core of the perfume , having a volatily intermediate between the head and the base.

Typically belong to this class the floral and spicy notes.

or of:

Basis : these are the notes of bottom or drydown , the last to appear, but the most persistent and tenacious , fixing the scent.

To this class belong the woody materials like sandalwood , cedar , patchouli; musks and balms .

But the olfactory pyramid should not be seen as a tightly partitioned structure , because the three levels - top , heart and basis - are not separate , but interrelated by materials that act like a bridge , so that the perfume has a continuity , has its characteristic features , which are modulated , but not overturned along the olfactory journey .

The perfume must be well balanced and should last , hence the three notes have to be prorated according to optimal proportions.

For good fixation and persistance , the basis must be substantial.

Its percentage goes from 40 to 50% and more.

Top and heart notes can occupy each from 20 to 30% of the formula.

Of course , this is not a dogma , and the formulation of the perfume can undergo more or less wide variations depending on the needs of the perfumer , on his creative inspiration and on available materials.

mercoledì 6 ottobre 2010

L'alcool


E dopo le premesse , iniziamo il nostro viaggio profumato , entriamo nel cuore della materia. Parlerò dell' alcool. Per quanto si possano usare anche altri solventi per fare un profumo , l'alcool etilico è senz'altro il diluente preferibile e più ampiamente utilizzato. E' da scegliere soprattutto perché non ha un odore proprio di potenza tale da interferire con il concentrato di profumo , e perché certe note , in particolare le note esperidate , perdono brillantezza in altri diluenti.



Io uso l'alcool etilico puro a 95° , quello detto"buon gusto" , non conosco l'alcool denaturato per profumeria di cui parlano i profumieri per hobby di altri paesi , che costa meno , ma avrebbe comunque un odore disturbante. Non credo sia lo stesso alcool denaturato dalla colorazione rosa che ,qui in Italia ,usiamo per le pulizie perché ha un odore pestilenziale.

L'alcool etilico può essere diluito con acqua distillata dal 90 all'80%. E' meglio non usare concentrazioni inferiori perché alcuni materiali non si sciolgono nell'acqua e il profumo potrebbe risultare torbido.








Come va diluito l'alcool etilico con l'acqua distillata?

Qui è utile avere qualche infarinatura di chimica perché va applicata la









Formula per le diluizioni:






Concentrazione iniziale x Volume iniziale=Concentrazione finale x Volume finale






Vediamo qualche esempio illuminante.




Vogliamo ottenere un volume di 1000ml al 90% partendo da una soluzione al 95%.


Si farà:




X x 95% = 90% x 1000

X = 90 x 1000/ 95 = 947 ml




In particolare 947 ml è la quantità di alcool etilico a 95° che bisognerà portare a 1000 ml aggiungendo 53 ml ( 1000- 947 ) di acqua distillata per avere 1000 ml di soluzione al 90%.











Se vogliamo ottenere invece una soluzione di 1000 ml all'80% si farà:




X x 95% = 80% x 1000


X = 80 x 1000 / 95 = 842 ml.





A 842 ml di alcool etilico al 95% si dovranno aggiungere ( 1000-842) 158 ml di acqua distillata per avere 1000 ml di alcool all' 80%.

Relativamente semplice , no?







Vediamo ora la concentrazione alcoolica e quella della miscela di profumo delle varie forme di profumo.





Profumo : contiene dal 20 al 30% ( e talvolta anche di più) di concentrato di fragranza in alcool al 90%.

Eau de Parfum: contiene dal 15 al 25 % di concentrato di fragranza in alcool all'80%.

Eau de Toilette : contiene dal 10 al 20% di concentrato di profumo in alcool all'80%.
* Per le fragranze maschili la percentuale è lievemente inferiore.
L'After Shave contiene circa il 4% di concentrato di profumo.

Eau de Cologne: contiene dal 5 al 10% di concentrato di profumo in alcool all'80%.

Eau Fraiche: contiene la stessa concentrazione di fragranza dell'Eau de Cologne ( dal 5 al 10% ) , ma in alcool al 90%.





Per operare in maniera professionale il concentrato di profumo messo a punto andrebbe lasciato a maturare per 4 settimane. Successivamente va aggiunto l'alcool puro e si lascia nuovamente a maturare per 2 settimane, infine si versa l'acqua distillata e si lascia per altre 2 settimane , ma naturalmente è molto più semplice , comodo e veloce diluire l'alcool prima.

English version

Alcohol

After these considerations , we can start our scented journey and enter into the hearth of the matter. I am going to talk about alcohol.

Although we can use other solvents to make a perfume , ethanol is by far the best and most widely used solvent.

Ethanol is preferable mainly because it has not of its own a smell so powerfull to interfere with the concentrate of perfume , moreover certain notes , especially the citrus notes , lose polish in other diluents.

I use pure ethyl alcohol at 95°, in Italy named " Buon Gusto" ( Good Taste) , I do not know the denatured alcohol for perfumes , mentioned by hobby perfumers from other countries , which costs less , but would have a disturbing odor . I think that it is not the same denatured pink coloured alcohol , that here in Italy is used for cleaning , because it has a very stinking odor.

Ethyl alcohol can be diluted with distilled water from 90 to 80%.

It is preferable not use lower concentrations because some materials do not dissolve in water and the perfume might be cloudy.

How to dilute ethanol with distilled water?

Here it is helpfull to have some smattering of chemistry because we should apply the

Formula for dilutions

Initial Concentration x Initial Volume = Final Concentration x Final Volume

Here are some enlightening examples:

We want to obtain a final volume of 1000 ml at 90% from an initial solution at 95%.

We shall do so :

X x 95% = 90% x 1000

X= 90 x 1000/ 95 = 947 ml

Precisely 947 ml is the amount of ethanol al 95% that we have to bring to 1000 ml by adding 53 ml ( 1000- 947 ) of purified water to obtain 1000 ml of solution at 90%.

If instead we wish to obtain 1000 ml of solution at 80% we shall do so :

X x 95% = 80% x 1000

X = 80 x 1000/ 95 = 842 ml

This means that we'll add 158 ml ( 1000- 842 ) of purified water to 842 ml of ethanol at 95% to obtain 1000 ml of ethanol at 80%.

Relatively simple , is it not?

Let us now see the concentration of the mixture of scent in the various forms of perfume.

Perfume or extract : the perfume contains about 20 to 30% ( sometimes even more) fragrance concentrate in ethanol at 90%.

Eau de Parfum : contains 15 to 25 % fragrance concentrate in ethanol at 80%.

Eau de Toilette : contains 10 to 20% fragrance concentrate in ethanol at 80%.

* For masculine fragrances thr percentage is slightly lower . After Shave contains about 4% fragrance concentrate .

Eau de Cologne : contains 5 to 10% fragrance concentrate in ethanol at 80%.

Eau Fraiche : contains the same percentage of fragrance as Eau de Cologne ( 5 to 10%), but in ethanol at 90%.

To operate in a professional way the fragrance concentrate should be left to mature for 4 weeks, after that you can add the pure undiluted alcohol and let it mature once again for two weeks and then at the end add the distilled water and let it mature once again for two weeks , but , of course , it is easier to dilute the alcohol first.

giovedì 2 settembre 2010

Aggiornamento e nuovo indirizzo del blog

E' da tanto tempo che non aggiorno questo blog , ma non perchè si sia esaurita la mia passione per i profumi , anzi è più viva che mai e si è evoluta, perchè ho voluto ampliare le mie conoscenze tecniche e addentrarmi nell'avvincente avventura della creazione del profumo.

Un percorso tutt'altro che facile .

Già negli anni '90 ho iniziato a studiare aromaterapia e a sperimentare con gli oli essenziali, ma mi sono resa ben presto conto che non sono sufficienti gli oli essenziali per fare un profumo che non sia un odore , o qualcosa che sa più di medicinale , ma un vero e proprio profumo.
Con gli oli essenziali , a prescindere dalla loro qualità , si possono ottenere delle miscele aromaterapeutiche anche piacevoli , ma non sono " profumi" e mancano di persistenza.

Un olio essenziale , poi, è composto da tantissime componenti aromatiche e , quando viene mescolato con altri oli essenziali , a loro volta ugualmente complessi , può dare origine a una composizione caratterizzata da quella che gli anglofoni definiscono " muddiness" , cioè " fangosità", dovuta al fatto che certe sostanze chimiche interagiscono tra loro favorevolmente , ma altre no e l'insieme è squilibrato e amorfo , quello che in pittura viene definito " grisaille" ( grigio).

Delusa da queste esperienze , sono rimasta quiescente per tanto tempo , pur apprezzando sempre i veri profumi fatti dagli altri , prima quelli cosiddetti " commerciali" , perchè più facilmente rinvenibili nei negozi , poi quelli di " nicchia", scoperti anche grazie ad internet , che ha allargato notevolmente le mie conoscenze , grazie alla partecipazione ai forum specifici e alla scoperta di alcuni blog tematici veramente interessanti , di persone appassionate e molto competenti.

Rimane comunque il fatto che sulla formulazione dei profumi persiste un alone di mistero non rivelato ,né rivelabile e di empirismo. Manca una letteratura " scientifica" , i pochi testi tecnici , accessibili a tutti e non solo a chi è laureato in chimica , sono in lingua inglese , in italiano finora non ho trovato nessun testo del genere.

Un'altra impresa difficoltosa : la creazione dell'Organo del Profumo , cioè l'acquisizione dei vari materiali , naturali e sintetici , che servono per fare i profumi.
Le grandi case produttrici di materie prime aromatiche le vendono in quantità industriali, e non in piccole quantità a privati. In Italia non c'è nessuna ditta disponibile a sopperire a questa esigenza dei profumieri per hobby. Purtroppo posso dire che le aziende contattate hanno rifiutato le mie richieste , e , troppo spesso , in maniera poco cortese.

Fortunatamente ho trovato degli ottimi fornitori altrove: in Germania , dove sono molto efficienti ed affidabili , ma l'offerta di materiali è piuttosto limitata e negli U.S.A., dove ho trovato l'Eden degli aromachemicals , un'ampia offerta , grande cortesia e competenza , convenienza per il cambio favorevole dollaro/euro , ma grosse noie con l'importazione in Italia , perché i pacchi di provenienza non europea finiscono sotto le sgrinfie della dogana e ci sono lungaggini burocratiche e oneri economici per sdoganarli.

Comunque , sono abbastanza soddisfatta perché , nonostante tutte queste contrarietà , sono riuscita a costruire il mio " Organo del profumo" , composto attualmente di circa 300 materiali , fra naturali e sintetici , ma in continua espansione.
Di qui la necessità di disporre di spazio per l'Organo , per la vetreria .....

Le sostanze ,per essere studiate , vanno diluite , perchè forti , ma anche per limitare lo spreco di materiale. Alcune sono in forma cristallina e vanno sciolte in solventi , per lo più alcool etilico o DPG. Ciò comporta l'esigenza di disporre di flaconcini , contagocce , microspray ... e anche questo materiale non si trova facilmente.

Serve poi una microbilancia digitale perché , nelle formule , è preferibile esprimere il dosaggio dei componenti in unità di peso , in genere grammi , dal momento che , a parità di volume , il peso di due sostanze può essere molto diverso , per cui una goccia dell'una non equivale a una goccia dell'altra.
Bisogna intraprendere un paziente " Training olfattivo" per conoscere e saper riconoscere i singoli materiali , le loro interazioni , gli accordi .

Un lavoro immane.

Mi considero appena agli esordi , ma spero di continuare ed avanzare.

Dal momento che di blog sui profumi , nel senso di critica dei profumi in commercio , ce ne sono tantissimi , anch'io ne ho uno su splinder :

http://iprofumidellastrega.splinder.com

ho deciso di riservare questo blog propriamente alla " Creazione dei Profumi". Ci sono pochi blog del genere , e finora non ho trovato nessuno in italiano.
Se qualcuno condivide la mia stessa passione si faccia avanti , è benvenuto!